È una delle basiliche paleocristiane più antiche di Verona. Costruita intorno al V sec., come basilica cimiteriale destinata alla sepoltura dei vescovi veronesi, rimase pressoché inalterata fino al X sec., quando l’interno venne modificato con la realizzazione delle attuali navate.
L’esterno, pur avendo mantenuto le mura perimetrali paleocristiane (caso unico in Verona), ha assunto forme romaniche. La facciata del XII sec. presenta il tipico rivestimento a fasce alterne di tufo e cotto. Il coevo tiburio ottagonale in cotto presenta due serie di bifore sovrapposte, di tipologia lombarda.
L’interno è a 3 navate. È possibile individuare nelle strutture architettoniche l’evoluzione storica dell’edificio: mura perimetrali del V-VI sec.; colonne, capitelli e cattedra vescovile del VIII sec.; cripta e deambulatorio del X sec.; altari e cappelle dal XIV al XVIII sec. Il presbiterio e il transetto sono rialzati. La chiesa è ricca di opere pittoriche di Domenico Brusasorci, di Alessandro Turchi (l’Orbetto), di Marcantonio Bassetti, di Battista del Moro, di Giovan Francesco Caroto e di Paolo Farinati. La cappella più importante, uno dei pochi esempi di architettura barocca a Verona, è la cappella degli Innocenti (1620 circa), il cui interno è decorato con stucchi manieristici.