Chiesa dei SS. Apostoli

Chiesa dei SS. Apostoli

La chiesa dei SS. Apostoli è di fondazione paleocristiana, ma fu ricostruita nella prima metà del XII sec., più volte rimaneggiata fino al XVIII sec. e infine ricostruita dopo l’ultima guerra.
Della costruzione romanica rimangono i muri esterni, le absidi e il campanile.
L’interno, totalmente rimaneggiato, è stato ridotto da tre ad una navata nel ‘500. Vi sono conservate la pala S. Agostino in meditazione di Alessandro Turchi (l’Orbetto) e il dipinto Adorazione dei Magi di Felice Brusasorci.
Dalla sagrestia (affreschi del XII e XIII sec.) si accede alla chiesetta seminterrata di SS. Teuteria e Tosca.
La leggenda narra che Tosca, sorella di S. Procolo, si era ritirata in preghiera e meditazione in un luogo solitario di Verona. Qui fu raggiunta da Teuteria, figlia del re d’Inghilterra, che sfuggiva alle insidie di Osvaldo, pretendente indesiderato; per difendersi dai sicari dell’uomo, le due donne si rifugiarono in una grotta, la cui imboccatura venne chiusa, per miracolo, da spesse ragnatele, mettendo le due vergini al sicuro. Le due vissero insieme per il resto della vita e morirono nel 263 (Osvaldo, nel frattempo, grazie alle preghiere di Teuteria si era convertito e fu poi fatto santo). Il culto di Teuteria risale all’alto Medioevo, mentre quello di Tosca appare nel XII sec., ma nessuna delle due ebbe una particolare officiatura.
La chiesa venne consacrata nel 751, ma un edificio preesistente è attestato fin dal V sec. Nel 1160 fu riconsacrata quando vennero trovati i presunti corpi delle due sante, poi posti in un’arca di marmo. La chiesa ha subito pesanti modifiche nel XIV, XVI e XVIII sec. L’edificio a croce greca con la parte centrale sopraelevata, assunse una pianta pressoché quadrata quando nel XIV sec., divenuta cappella sepolcrale della famiglia Bevilacqua, i muri vennero prolungati per dare giusta collocazione alle tombe; più tardi vennero anche rinnovate le pavimentazioni, l’altare maggiore e le finestre sui muri (ora in parte originali a strombatura, in parte quelle ogivali del ‘700).
I restauri del 1913 ripristinarono parte delle strutture originarie. In questa stessa occasione, la riesumazione dei corpi delle sante portò alla luce i resti di due individui di sesso diverso; ciò, insieme al rinvenimento di mosaici pavimentali romani del IV sec. (disegni geometrici a tessere di marmo rosso, giallo, bianco e nero), di monete del III e IV sec e di altri resti di corpi umani, ha portato a formulare l’ipotesi che l’edificio precedente la costruzione della chiesa fosse, in origine, una tomba romana (in tutta la zona sorgevano, fra l’altro numerose costruzioni sepolcrali).
All’interno della chiesa , sopra l’altare settecentesco, si trova l’arca di SS. Teuteria e Tosca. La cassa in marmo rosso è del XII sec., mentre le sculture in marmo grigio inserite nella parte frontale sono state aggiunte nel XV sec. A destra dell’altare si trova la tomba di Francesco Bevilacqua, consigliere di Cangrande II, il primo della famiglia ad esser sepolto qui nel 1368. Non si conosce l’autore di quest’arca di marmo trecentesca, anche se sono evidenti influenze lombarde. Di fronte è posta l’arca in marmo bianco dedicata a tre fratelli Bevilacqua, del XVI sec. L’urna, a forma di cassapanca cinquecentesca, riporta le figure scolpite delle tre virtù teologali. In un angolo della chiesa si trova la grande vasca battesimale, in un unico blocco marmoreo, del XIII sec.; di dimensioni notevoli, atte all’antico uso del battesimo per immersione, la tradizione vuole che in questa fonte sia stata battezzata Beata Maddalena di Canossa.




Scrivici